Un anno fa, come ogni anno da 15 anni, eravamo al Lacor Hospital, in Uganda.
Il Covid, che non ha rispettato nessuno, quest’anno ci ha impedito di partire ed in più ha dato il grande dolore della perdita di Elio Croce, frate comboniano da 50 anni in Africa, di cui 35 vissuti con il cuore, la mente e la braccia dedicate al Lacor Hospital ed alla grande comunità che vi ruota attorno.
Noi abbiamo perso un amico, guida fraterna sin dal nostro arrivo in terra Acholi e punto di riferimento per qualsiasi problema, amico con il quale eravamo abituati a condividere racconti e riflessioni… I bambini del St. Jude, l’orfanotrofio, e gli innumerevoli malati emarginati che seguiva ed a cui donava il conforto di una casa, la possibilità di cure e la speranza di un futuro, hanno invece perso il faro ed il loro unico supporto….
La vita però continua comunque e al buio si alterna sempre la luce… e dall’Uganda in questi giorni è arrivata anche una notizia che inneggia alla vita.
Phyllis Kisa, chirurgo pediatra ugandese pochi giorni fa ha guidato un team di medici che hanno separato con successo due piccole gemelle siamesi di 11 mesi unite con il bacino avendo in comune tutto il tratto uro-genitale. Si tratta di una malformazione rara che spesso in Italia è destinata ad un peregrino viaggio della speranza all’estero per un intervento difficile che necessita di competenze tecniche ed organizzative solitamente appannaggio del mondo occidentale, possibile solo in pochi centri altamente specializzati.
Le due piccoline ora sono ancora sotto controllo medico, ma nelle braccia dei genitori. Riuscire a portare a termine un intervento del genere in Africa è un piccolo miracolo. Complimenti a Phyllis… e noi ci sentiamo in qualche modo partecipi.
Phyllis è stata da noi avviata alla chirurgia pediatrica quando, giovane medico frequentava il Lacor Hospital. L’abbiamo ripetutamente seguita nel suo percorso di formazione quando, durante la specializzazione in chirurgia generale in Uganda si aggregava alle nostre missioni, ed abbiamo imparato ad apprezzarne la passione, l’intelligenza, l’abilità e l’umanità.
Siamo sempre rimasti in contatto con lei anche durante il suo percorso in Canada per la specializzazione in chirurgia ed urologia pediatrica, ed ora che è tornata nel suo paese dove è la prima donna chirurgo pediatra tra pochissimi specialisti maschi, programmiamo insieme collaborazioni per aumentare le opportunità di cure ai bambini ugandesi.
Quest’anno purtroppo, siamo stati fermati dal Covid, ma siamo comunque felici, certamente per le bambine e la loro famiglia, e per Phyllis, ma anche nel vedere che i semi piantati negli anni cominciano a dare frutti.
15 anni fa mai avremmo immaginato che questo potesse accadere!!