In ricordo di Angelica
Angelica, padre friulano emigrato giovanissimo e madre venezuelana, con una gioventù vissuta in un paese ricco e fiorente dal quale era stata però costretta ad andar via a causa di una crisi economica e sociale scoppiata quasi all’improvviso.
Angelica “dottora Fabbro”, chirurgo pediatra a Vicenza con laurea e specializzazione in Venezuela riconosciute in Italia dopo anni di studi e sofferenze, che lavorava sempre con umanità, passione e dedizione.
Angelica moglie di Filippo, emigrato in Venezuela per amore e madre di due figli nati a Caracas ma diventati cittadini del mondo dopo l’aria di libertà ed indipendenza respirata in famiglia.
Angelica, donna forte, orgogliosa, generosa e rispettosa degli umili e dei deboli da difendere sempre e comunque… donna con il cuore diviso tra un passato mai dimenticato ed un presente in Italia meno splendido di quanto sognato… donna dalla mente libera ed indipendente, mai colonizzata dal prestigio della civiltà maschile e senza bisogno di imitare l’uomo per esprimere la propria personalità.
Amava la vita, la famiglia e la semplicità, e dava sempre molto spazio ai rapporti umani, non sempre ripagata nella stessa misura.
Ma trovava comunque il modo di far venir fuori l’allegro e sorridente spirito sudamericano.
Amica leale e disinteressata eravamo legati dalla stessa visione del mondo; abbiamo condiviso lo studio per 13 anni e quando, a causa della mia malattia, si è offerta di sostituirmi nella 3° missione in Ecuador è di fatto nata l’Associazione Surgery for Children. Grazie a lei si è strutturata l’idea delle missioni in sud America e soprattutto in Venezuela, il suo paese travolto dagli eventi, in cui sentiva di dover tornare per offrire il proprio aiuto a chi aveva meno ed era senza possibilità di cure.
Negli anni non solo si sono susseguiti i viaggi tra Ecuador Venezuela e Santo Domingo, ma si è anche consolidato uno stile di operare in missione: non soltanto presenze negli ospedali, ma esperienze di vita condivisi tra persone e colleghi diventati amici, ricche di emozioni forti e piene, vissute durante i cambiamenti sociali di paesi in difficoltà.
Angelica ci ha lasciato nell’aprile 2014, ma le sue idee, il suo spirito e il suo coraggio sono sempre con noi, nella nostra visione di solidarietà e cooperazione internazionale.
Sergio – Amico e collega
Angelica era una gran bella persona, una donna molto umile che non ostentava superiorità e si relazionava con tutti allo stesso modo. Amava il lavoro e adorava i suoi piccoli pazienti che chiamava ‘i miei bambini’; mi piace ricordare l’immagine delle visite in ambulatorio, quando parlava con i bambini muoveva in aria le mani agitando le grandi unghie di smalto rosso come una vera maga! Adorava e viveva per la sua famiglia. Il suo sogno per la pensione era un viaggio all’Isola di Margarita, sdraiata sotto una palma, con in una mano un bicchiere di Caipirinha e nell’altra una sigaretta.
Maria Chiara – infermiera
Angelica era una persona solare, amica e compagna di tante missioni, sempre disponibile e pronta ad aiutare gli altri ed a prendersi cura dei bambini. Ho condiviso la sua prima missione in Ecuador nel 2003, e quelle successive. Nel 2005 eravamo parte dell’equipe partita per il Venezuela, la prima di tante missioni organizzate grazie ai suoi amici e colleghi venezuelani.
E’ stata una figura importante nella nascita e nella crescita dell’associazione, instancabile nell’organizzare le partenze dei nostri viaggi di volontariato e nel lavoro chirurgico durante la missione.
Annamaria S. – Infermiera
Credo fortemente nel destino che mi ha fatto incontrare, nei primi anni di lavoro, due medici che hanno influito molto nel mio modo di vivere la professione infermieristica. Amore per il prossimo, umanità e professionalità sono i valori che la dr.ssa Fabbro e il dr D’Agostino hanno sempre testimoniato e che io condivido, vivo e cerco di portare con me in ogni contesto, nel lavoro e nelle missioni con Surgery for Children.
Mi sono ritrovata a condividere con Angelica i miei pensieri e le esperienze di volontariato; mi ha sempre dato molta fiducia e mi ha coinvolta fin da subito nella vita associativa. Purtroppo non ho vissuto missioni con lei, ma ho avuto la fortuna di lavorare con lei in reparto, dove con il suo sorriso, la sua grande professionalità ed i racconti delle missioni, ho imparato ed ho imparato ad apprezzarla. La sua prematura scomparsa ha segnato profondamente tutti.
Quando la incontravo al cambio turno chiedevo: “Hola doctora como a sido esta noche?”
Lei rispondeva in spagnolo sorridendo e io… non capivo nulla!
Martina – Infermiera
Maria Angelica Fabbro, chirurgo pediatra collega di Sergio, nata in Venezuela a Caracas dove ha studiato. Venuta in Italia dopo il matrimonio con Filippo a riprendere gli studi per potersi inserire nel Sistema Sanitario Nazionale. Ha lavorato a Vicenza con Sergio, sempre desiderando di tornare in Venezuela per donare ai bambini meno fortunati quello che era stato il risultato dei suoi grandi sacrifici: la professionalità.
Avendo mantenuto nel tempo relazioni di amicizia con i suoi compagni di studi in Venezuela, nel 2005, dopo alcune missioni in Ecuador e d’accordo con Sergio, si riesce ad avviare missioni in Venezuela, continuando nel 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 ed ultima nel 2013.
Nel frattempo ha collaborato alle missioni a Santo Domingo nel 2011 e 2012.
Il carattere di Angelica? Una delle persone più determinate che abbia mai conosciuto, capace di qualsiasi fatica e sacrificio quando voleva portare a termine qualcosa, sia un accordo musicale, sia un intervento complesso; non l’ho mai vista non arrivare a compimento di un’azione intrapresa Sergio diceva: farà un’altra strada ma alla fine arriva sempre!
Era anche una grande compagna di viaggio, bellissimo anche quando nei momenti di relax ci si divertiva, sapeva essere simpaticissima.
Il suo contributo all’associazione e stato grandissimo, dal portare avanti le missioni durante lo stop di Sergio, all’averlo sempre sostenuto condividendo sia il lavoro organizzativo che chirurgico, ad aver fatto conoscere l’associazione nel territorio promuovendo iniziative per la raccolta fondi (che ancora oggi i suoi famigliari sostengono) e non ultimo ad aprirci le porte del Venezuela e di conseguenza ai riconoscimenti dal Presidente della Repubblica. Ci manca sempre tantissimo.
Liana – Infermiera