Introduzione
La 12° missione didattica-operativa (12 novembre – 6 dicembre) di “Surgery for Children-Onlus” al St. Mary’s Hospital di Lacor è stata svolta come sempre, in collaborazione con Fondazione Corti di Milano ed Università Federico II di Napoli che con il progetto Gulunap supporta da oltre 15 anni l’Università di Gulu, di cui il Lacor Hospital è Teaching Hospital.
Team
Alla missione hanno partecipato 16 volontari, alcuni in pensione altri in ferie, provenienti da vari ospedali italiani:
Sergio d’Agostino (chirurgo pediatra, Vicenza),
Bruno Cigliano (chirurgo pediatra, Napoli),
Antonio Savanelli (chirurgo pediatra, Napoli),
Adiam Yemane Woldemicael (chirurgo pediatra, Bari),
Bruno Turchetta (Anestesista, Milano),
Domenico Gelormini (Anestesista, Verona),
Raffaele Aspide (Anestesista, Bologna),
Angela Iurio (Specializzanda di Anestesia, Naples),
Anna Scuccato (IP, Vicenza),
Liana Barro (IP, Treviso),
Patrizia Foglia (IP, Treviso),
Franca Nulli (IP, Imola),
Annamaria D’Oro (IP, Napoli),
Giulietta Pogetta (IP, Vicenza),
Federica Carbone (IP, Monselice PD),
Paolo Cendron (IP, Treviso)
Il Dottor Peter Kayima e l'importanza della Chirurgia Pediatrica
Insieme a loro ha lavorato anche il chirurgo Dr. Peter Kayima che già da 5 anni partecipa attivamente ai “surgical camps” di SFC come “volontario ugandese”, e che quest’anno è stato ufficialmente assunto in pianta organica dall’ospedale. Questa collaborazione costante ha permesso al Dr. Kayima di acquisire specifiche competenze chirurgiche pediatriche, e la sua assunzione è conferma di un crescente interesse del Lacor Hospital per la chirurgia pediatrica, considerata bisogno non trascurabile della popolazione (l’utenza pediatrica è circa del 50%) ed anche della credibilità di SFC in ambito formativo.
Al gruppo si sono aggiunti poi anche il Dr. Alì Adam specializzando di chirurgia, un anestesista ed un tecnico di anestesia, tutti dell’Univ. di Mbarara, la seconda nel paese, interessati a svolgere uno stage intensivo in chirurgia pediatrica. Essi sono stati coinvolti in tutte le attività di reparto, terapia intensiva e sala operatoria e la loro presenza ha permesso di lavorare stabilmente su due sale operatorie per tutta la durata della missione.
Un elevato numero di pazienti
Tale organizzazione è dipesa anche dal numero di malati in attesa, molto più elevato rispetto al passato. Questa volta infatti gli annunci per il reclutamento dei pazienti (o via radio o attraverso i sermoni della domenica in chiesa), effettuati oltre che nella lingua locale, il luo, anche in inglese, hanno richiamato malati da una vasta area del nord-Uganda ed anche dai paesi limitrofi; in attesa insieme a loro un esercito di madri, padri, nonne… tutti seduti a terra, dignitosi, pazienti, silenziosi e fiduciosi, con sguardi intensi a trasmettere la speranza di riuscire a porre fine ad una vita di sofferenze ed emarginazione per i propri cari… a causa di malattie senza vie d’uscita.
Le operazioni
I pazienti visitati durante la missione sono stati complessivamente 141 ( di cui 34 i controlli dagli anni precedenti); tutti avevano già avuto una preliminare valutazione dal dr Kayima e solo 10 avevano malattie che non potevano essere risolte dal team di SFC; per il resto erano quasi tutte malformazioni all’apparato uro-genitale e gastro-intestinale.
Alla fine gli operati sono stati 62 ma le narcosi effettuate dagli anestesisti 93, includendo le visite in anestesia, le cistoscopie diagnostiche e le medicazioni più delicate e/o dolorose:
18 Ipospadie
13 Imperforazione Anale
10 Genitali ambigui
4 Valvole dell’uretra posteriore
2 traumi uretrali
3 Estrofia Vescicale /Epispadia,
3 Tumori
2 Chirurgia neonatale
2 Malattia di Hirshsprung (megacolon agangliare)
2 Onfalocele /Gastroschisi
3 Miscellanea
In 5 casi c’è stata necessità di re-intervento per complicazioni post-operatorie.
I malati questa volta, sono stati fin troppi elevato per la durata della missione, e nonostante il numero di volontari, la buona collaborazione con il personale locale (via via migliorata negli anni), ed una attività frenetica ed incessante anche di 13-15 ore consecutive incluso il sabato, era impossibile dare risposte a tutti i malati in attesa. Così 51 pazienti, – quelli non ancora ben studiati dal punto di vista radiologico e – quelli con maggior rischio chirurgico (piccoli d’età e/o con malattie concomitanti tipo malaria, broncopolmoniti, malnutrizione ed anemia…) sono stati rinviati alla prossima missione, mentre per altri 16 pazienti gli interventi (ipospadie, colostomie e ricanalizzazioni intestinali), concordati con il team chirurgico del Lacor Hospital, sono stati pianificati nel periodo immediatamente successivo alla nostra partenza. Il follow-up degli interventi è seguito come sempre, dallo staff locale, in contatto con i colleghi italiani.
La formazione all'Università di Gulu
In concomitanza all’attività clinica sono state poi svolte anche 8 lezioni agli studenti del 3° e 5° anno di corso all’Università di Gulu, concordate con il prof. Felix Kaducu, Preside della facoltà di Medicina.
Considerazioni finali
Particolarità di questa 12° missione didattica-operativa del 2017 sono state:
– un più elevato numero di malati visitati e poi operati rispetto al solito
– chiara consapevolezza da parte dell’ospedale, dell’importanza della chirurgia pediatrica come bisogno non trascurabile della popolazione
– presenza stabile all’interno all’ospedale di un chirurgo con competenze pediatriche, formato peraltro proprio dal team di SFC,
– possibilità di programmare interventi elettivi specialistici anche in assenza di SFC.
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