Introduzione
La 6° delle missioni umanitarie-didattico operative di Surgery for Children a supporto dell’Università di Gulu e del St. Mary’s Hospital di Lacor, inizialmente programmata dal 29 gennaio al 16 febbraio 2011, è stata poi svolta dal 26 settembre al 15 ottobre 2011. L’equipe di Surgery for Children, in collaborazione con l’equipe locale, ha eseguito 34 interventi di chirurgia pediatrica ricostruttiva.
In partenza, i dieci volontari sono rimasti bloccati all’aeroporto del Cairo (scalo di transito) in seguito ai disordini politici scoppiati in Egitto. A causa del coprifuoco istituito dal governo egiziano, la compagnia Egypt Air ha interrotto senza preavviso tutti i voli in partenza per l’Africa e il team è stato costretto a rientrare in Italia senza bagagli. Le 21 valigie contenenti i materiali sanitari sono state poi riconsegnate dopo 30 giorni, manomesse, danneggiate e private di parte del contenuto. La mancata disponibilità della strumentazione ha impedito soluzioni alternative per l’immediata prosecuzione della missione.
Fortunatamente, nei mesi successivi, l’Egypt Air ha provveduto al rimborso totale dei biglietti e la missione è stata riprogrammata per il periodo dal 26 settembre al 15 ottobre 2011.
Team
Il gruppo di volontari è stato formato da:
– 3 chirurghi pediatri: Sergio d’Agostino (Osp. S.Bortolo, Vicenza), Bruno Cigliano (Università “Federico II”, Napoli), Silvana Russo (Osp. Santobono, Napoli).
– 1 anestesista: Tommaso Sellaroli (Osp. Santobono, Napoli).
– 6 Infermieri: Annamaria D’Oro da Napoli, Bruna Sandonà, Elisa Vigni e Martina Bernardele da Vicenza, Liana Barro e Zenaide Vedelago da Treviso.
Come per le precedenti missioni umanitarie SFC ha potuto contare sul sostegno della FONDAZIONE CORTI.
Svolgimento della missione
Nell’arco delle tre settimane sono stati visitati circa 40 bambini, di cui 25 sottoposti precedentemente ad esami radiologici per lo studio anatomico della malformazione e, dopo le analisi, 34 sono stati operati.
E’ da ricordare, tra i vari pazienti, il piccolo Keny di 8 anni, arrivato appositamente dal Burundi e già noto all’equipe di Surgery for Children perché operato più volte sia in Italia che in Uganda a partire dal 2006. Durante questa missione subisce l’ultimo complesso intervento chirurgico, grazie al quale riesce finalmente a tornare a casa in compagnia della madre.
Come spesso accade, gran parte dei bambini era gravemente malnutrita, alcuni erano anemici, infetti da malaria e/o positivi ad HIV e le patologie concomitanti hanno complicato ulteriormente gli aspetti chirurgici, anestesiologici e il decorso post-operatorio.
Le attività in sala operatoria, in terapia intensiva e in reparto sono state svolte in stretta collaborazione con il personale medico e infermieristico locale, con l’obiettivo di migliorarne la formazione nell’ambito delle patologie malformative chirurgicamente correggibili.
La formazione
Contemporaneamente all’attività clinica, sono state svolte dal prof. Cigliano e dal dott. D’Agostino, circa sette lezioni di Chirurgia Pediatrica per la formazione degli studenti del quinto anno di Medicina dell’Università di Gulu.
La chirurgia pediatrica ricostruttiva rientra tra le chirurgie specialistiche indispensabili nei paesi agiati, ma è considerata un lusso in paesi con “scarse risorse” dove, invece, coesistono una serie di realtà che non permettono la corretta fornitura di cure e un’adeguata formazione del personale sanitario.
Per questo motivo, un supporto tecnico ed organizzativo di medici e infermieri provenienti da varie missioni umanitarie che si integrano nelle realtà locali, può essere particolarmente efficace soprattutto se strutturato in modo da favorire la formazione specialistica del personale sul campo.
Dal punto di vista dell’impatto sociale, della sostenibilità e dei costi, lo sviluppo di progetti all’interno di strutture ospedaliere locali, è molto più efficiente rispetto alle alternative che prevedono la costruzione di nuovi ospedali organizzati e gestiti esclusivamente da personale “esterno”.
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