Uganda 2007

6 marzo - 26 marzo 2007 | 2ᵃ Missione

Introduzione

La 2° Missione Operativa è stata svolta dal 6 al 26 marzo 2007 presso il St. Mary’s Hospital di Lacor, nel Nord-Uganda nell’ambito di un progetto di cooperazione tra “GULU-NAP”, “SURGERY FOR CHILDREN ed il ST. MARY HOSPITAL di Lacor.

Il St. Mary’s Hospital, localizzato a 6 km. dalla cittadina di Gulu, dove esiste anche un ospedale governativo di 250 letti, è un ospedale privato no-profit, cattolico, fondato nel 1959 dai Missionari Comboniani ed implementato negli anni successivi da Lucille e Piero Corti.

Oltre al distretto di Gulu di 480.000 abitanti raccoglie pazienti dagli 8 distretti confinanti ed anche da altre aree del nord-uganda dove, da oltre 18 anni si continua a vivere in condizioni di estrema povertà a causa della guerra civile.

L’ospedale è integrato nel sistema sanitario ugandese ed è in linea con le politiche sanitarie del governo centrale; oltre all’attività di diagnosi e cura, l’ospedale svolge anche quella di prevenzione e promozione della salute, effettuata in 3 Centri di Salute periferici; è dotato di 500 letti (12 di Terapia Intensiva e 10 per i Grandi Ustionati)), di una Scuola Infermieri, di una Scuola per Assistenti di Laboratorio ed è Ospedale di riferimento dell’Università di Medicina di Gulu. Nell’ultimo anno, luglio 2005 – giugno 2006, le visite ambulatoriali sono state circa 250.000, 35.000 i ricoveri, 3000 i parti (280 cesarei), 4000 gli interventi di chirurgia maggiore (generale, ortopedica e ginecologica sia in urgenza che in elezione 2 giorni/7), 600 le endoscopie,1100 le prestazioni di fisioterapia, 50.000 le prestazioni radiologiche, 25.000 le vaccinazioni ed aumentano di anno in anno le richieste per le attività specialistiche.

Gli investimenti in tecnologie e risorse umane ( 23 medici, 8 medici tirocinanti, 13 assistenti clinici con laurea breve, 110 infermieri e 15 ostetriche) hanno consentito, nell’arco degli anni, un elevato livello di performance rispetto agli standard locali e l’ospedale di Lacor è diventato ospedale di riferimento per circa 5 milioni di persone provenienti da una vasta area del nord-uganda dove si vive in condizioni di estrema povertà: l’aspettativa di vita alla nascita è di 39aa per i maschi e 41aa per le femmine, il tasso di natalità è del 3%, la mortalità infantile di 172/1000 e la mortalità materna di 7/1000. In tutta questa area sono presenti solo 5 chirurghi generali distribuiti in 4 diversi ospedali e non esistono chirurghi pediatri; la popolazione pediatrica < 5 aa che afferisce al St. Mary Hospital costituisce circa il 60% dell’attività (16.000 ricoveri), e sono circa 800 i bambini sottoposti ogni anno ad intervento chirurgico (20% dell’attività chirurgica globale).

La richiesta di collaborazione

Nasce in un tale contesto, da parte del team chirurgico dell’ospedale, la richiesta di collaborazione a “Surgery for Children” per la chirurgia ricostruttiva a favore di bambini con malformazioni congenite complesse, che non hanno alcuna possibilità di risolvere in loco il proprio problema di salute. L’equipe chirurgica formata da 2 chirurghi pediatri, Sergio d’Agostino dell’ospedale S.Bortolo di Vicenza e Bruno Cigliano dell’Università di Napoli “Federico 2°”, 2 anestesisti, Ciro Bonvicini dell’ospedale Maggiore di Bologna e Luciano Cason dell’ospedale civile di Udine, e 2 Infermiere di sala operatoria, Liana Barro da Treviso e Veronica Pasquini dal “Maggiore” di Bologna, ha lavorato per 18 giorni, effettuando oltre all’attività chirurgica, anche gli accertamenti radiologici pre-operatori e l’assistenza post-operatoria.

Lo svolgimento della missione

Nell’arco della missione sono stati visitati oltre una cinquantina di bambini con patologie chirurgiche complesse preventivamente selezionati dai chirurghi locali; si trattava prevalentemente di malformazioni congenite già parzialmente trattate ed in attesa dell’intervento risolutivo.

23 di questi sono stati trattati chirurgicamente: 5 malformazioni ano-rettali, 7 megacolon agangliari e 6 ipospadie e poi teratomi sacrococcigei, stenosi duodenali e gastroschisi. Si è trattato di chirurgia impegnativa, con durata variabile, per quella addominale ed anorettale, dalle 3 alle 7 ore ed in tutti questi bambini l’assistenza anestesiologica è stata effettuata con farmaci endovena e catetere perdurale + ventilazione controllate con miscela di aria ed ossigeno (60% – 40%).

Tutta l’attività è stata svolta in stretta collaborazione con il personale locale sia medico (chirurghi ed anestesisti) e sia infermieristico (in sala operatoria ed in terapia intensiva) nell’ottica di un aggiornamento professionale “on job”. Durante la missione è stato inoltre svolto un ciclo di lezioni agli studenti di medicina di Gulu.

Le conclusioni

Tutto lo staff del Lacor Hospital ha espresso apprezzamento e gratitudine per il lavoro svolto ed in particolare per la competenza e la dedizione mostrata dall’equipe ed ha riconosciuto l’utilità di una attività specialistica chirurgica – pediatrica inserita tra i servizi offerti dall’ospedale; in tale ottica è stata proposta a “Surgery for Children” una collaborazione continuativa per i prossimi anni nell’ambito di uno specifico progetto rivolto a garantire sia l’assistenza chirurgica pediatrica e sia lo sviluppo delle competenze in tale area per il personale locale.

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