Periodo
Dal 2006
Luogo
Distretto di Gulu, Uganda
Collaborazioni
Fondazione Corti, Lacor Hospital e GuluNap
Come tutto è iniziato
Nel marzo 2006 il prof. Cigliano, chirurgo pediatra dell’Università “Federico II” di Napoli e membro di Surgery for Children, è invitato a svolgere delle lezioni agli studenti della nuova Facoltà di Medicina dell’Università di Gulu in Nord Uganda, nata nel 2002 dalla collaborazione tra Governo Ugandese, Ambasciata Italiana ed Università “Federico II” di Napoli, nell’ambito del “progetto Gulunap”.
Il progetto era nato per sopperire alla grave mancanza di medici in Uganda, paese con una popolazione di circa 40 milioni di abitanti, 1 medico/20000 abitanti e solo 3 chirurghi pediatri concentrati nella capitale Kampala.
Teaching Hospital dell’Università di Gulu è il St. Mary’s Hospital di Lacor (LACOR HOSPITAL), ospedale missionario fondato nel 1959 dalla coppia di medici italo-canadese Corti-Teasdale e cresciuto grazie al loro impegno negli anni, fino a diventare centro di riferimento sanitario per tutto il nord-Uganda ed il più attrezzato ospedale no-profit dell’Africa sub-sahariana.
Al Lacor Hospital il prof. Cigliano incontra il dott. Martin Ogwang, responsabile dell’attività chirurgica e dei progetti internazionali, che gli espone le problematiche chirurgiche pediatriche dell’Ospedale e chiede una collaborazione specialistica per il trattamento di alcune patologie congenite non trattabili da parte dei chirurghi locali, in particolare megacolon agangliari, malformazioni ano-rettali ed ipospadie severe.
Viene così definito in linea generale un progetto di collaborazione tra Lacor Hospital e Gulunap, che nei mesi successivi è perfezionato con il coinvolgimento della Fondazione Corti di Milano e di Surgery for Children, associazione che da una decina di anni organizzava team specialistici di chirurghi, anestesisti ed infermieri in paesi “con scarse risorse”.
Vengono così programmate, in concomitanza con le lezioni agli studenti dell’Università di Gulu, missioni di chirurgia ricostruttiva elettiva presso il Lacor Hospital, per pazienti con malformazioni congenite non operabili in loco.
La prima parte a marzo 2007 con un piccolo gruppo di volontari: 2 chirurghi, 2 anestesisti e 2 infermiere; poi le missioni intensive didattiche-operative proseguono ininterrottamente ogni anno fino al novembre 2019 quando vengono sospese per la pandemia da Covid-19.
La cura delle malformazioni
In 14 missioni sono stati oltre 1300, i pazienti visitati, in gran parte malformazioni gastrointestinali ed urogenitali.
Gli operati sono stati 632, il 93% in elezione (tabella sottostante). Le complicazioni sono riportate in tabella.
Malformazione
Malformazioni Ano Rettali (MAR)
Hirshsprung’s
Ipospadie
Genitali ambigui
VUP e altra urologia
Chirurgia neonatale
Tumori
Altre malformazioni
Cistoscopie non operative
Routine
-------------------
Complicazioni
Reinterventi
Decessi
Numero operazioni
108
68
23
47
81
44
11
5
53
78
-------------------
71
32
23
Malformazione
Malformazioni Ano Rettali (MAR)
Quantità: 108
Hirshsprung’s
Quantità: 68
Ipospadie
Quantità: 23
Genitali ambigui
Quantità: 47
VUP e altra urologia
Quantità: 81
Chirurgia neonatale
Quantità: 44
Tumori
Quantità: 11
Altre malformazioni
Quantità: 5
Cistoscopie non operative
Quantità: 53
Routine
Quantità: 78
Complicazioni
Quantità: 71
Reinterventi
Quantità: 32
Decessi
Quantità: 23
Tra crescita e formazione
Fino al 2017 insieme alle attività cliniche, vengono svolte anche le lezioni di chirurgia pediatrica per gli studenti del 4° e 5° anno di corso, all’interno del progetto Gulunap.
I pazienti aumentano negli anni costantemente, e così anche i volontari che arrivano ad essere anche una ventina per missione. Malnutrizione grave e malaria, che hanno altissima incidenza nell’area, rendevano spesso critiche le condizioni generali dei pazienti, ed in considerazione della complessità degli interventi e della scarsità delle risorse diagnostiche e terapeutiche disponibili, molta attenzione è sempre stata posta alle indicazioni chirurgiche. Gli interventi neonatali sono stati occasionali, solo per i nati o ricoverati durante la missione.
Sin dall’inizio il Lacor Hospital ha affiancato al team i suoi chirurghi (ai quali è affidato il follow-up degli operati), e giovani medici tirocinanti, ma in generale tutte le attività, sia di sala operatoria che di reparto, sono sempre state effettuate in collaborazione con il personale locale per il quale ogni anno sono stati organizzati vari incontri di aggiornamento.
La presenza di equipe auto-sufficienti, complete di anestesisti, infermieri e chirurghi, ha facilitato l’integrazione con il personale ed il trasferimento delle competenze, stimolandone la crescita e l’autonomia professionale. L’apprezzamento da parte della direzione dell’ospedale e la fiducia dei medici strutturati non sono mai venute meno.
La strumentazione necessaria per gli interventi più complessi e delicati arrivava dall’Italia con le valigie dei volontari; inizialmente venivano portati anche farmaci e materiale sanitario, poi però è stato privilegiato l’acquisto in loco.
Una nuova generazione di Chirurghi Pediatri in Uganda
Inizialmente i pazienti provenivano da aree limitrofe all’ospedale; erano visti in ambulatorio durante l’anno e richiamati all’arrivo del team con locandine in ospedale ed annunci via radio.
Con la continuità delle missioni poi il Lacor Hospital è diventato punto di riferimento per i pazienti provenienti dalle regioni più lontane dove gli ospedali non erano attrezzati per il trattamento delle malformazioni congenite ed anche da paesi confinanti, tra la sorpresa dell’ospedale che mai avrebbe immaginato un simile numero di pazienti con malformazioni congenite correggibili, malati che in assenza di opportunità di cura, erano condannati a vivere emarginati a causa delle proprie disabilità: incontinenza urinaria, incontinenza fecale, disturbi della sessualità….
Nel 2016 così, l’ospedale si è ritrovato a ridisegnare le proprie strategie organizzative inserendo la chirurgia pediatrica tra le discipline specialistiche da erogare con continuità, ed uno dei primi medici tirocinanti, più volte aggregato al team, il dott. Peter Kaima è stato assunto come chirurgo generale proprio per le sue specifiche competenze pediatriche.
Ma in realtà i volontari di Surgery for Children hanno sempre generato un clima di empatia ed entusiasmo tra tutti i giovani medici ugandesi con cui si sono ritrovati a collaborare, e nei 14 anni di missioni intensive, sono stati ben 3 i medici che, avviati alla chirurgia pediatrica durante i “Surgical camps”, hanno poi completato la loro formazione all’estero.
Rientrati a lavorare in Uganda durante la pandemia da COVID 19, hanno organizzato autonomamente, sul modello di Surgery for Children, piccoli team di chirurghi che mettendo insieme le loro esperienze hanno operato con successo, al Lacor Hospital, i pazienti complessi rimasti in lista di attesa a causa del blocco forzato delle missioni; nel 2021 e 2022 sono stati circa 90 i pazienti operati in successivi 2 “Surgical camps”.
A novembre 2022 purtroppo, una nuova epidemia di Ebola in Uganda, ha bloccato la programmata ripresa delle attività e la nuova missione di Surgery for Children al Lacor Hospital è stata prevista per aprile 2023, con una equipe mista di sanitari italiani ed ugandesi a lavorare insieme in 3 sale operatorie.
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