Introduzione
Hanno partecipato alla missione 3 chirurghi: Sergio d’Agostino chirurgo ed urologo pediatra di Vicenza, Bruno Cigliano chirurgo pediatra ed Antonio Savanelli urologo pediatra, entrambi prof. aggregati dell’Un. Federico II di Napoli, ed 1 anestesista pediatra il dott. Domenico Faticato dell’Ospedale Santobono di Napoli.
Conclusioni
Sono stati visitati oltre un centinaio di pazienti arrivati anche dai villaggi più lontani di cui 31 sono stati operati lavorando su due sale operatorie insieme al dott. Nassar ed ai medici del reparto con i quali erano state condivise le indicazioni chirurgiche, e con gli anestesisti dell’ospedale locali nell’ottica del “teaching on job”. Gli interventi: 2 redo di atresie esofagee,
2 reflussi gastro-esofagei, 4 ani imperforati, 2 megacolon agangliari, 1 atresia digiunale,
8 Ipospadie severe, 2 genitali ambigui, 1 aderenze addominali postoperatorie, 2 valvole dell’uretra posteriore, 1 idronefrosi, 2 ureteroceli, 2 testicoli non palpabili.
4 dei 31 interventi sono stati effettuati in laparoscopia (2 testicoli non palpabili, 1 rimozione di residui vaginali in ambiguità genitale da sindrome genetica, ed 1 lisi di briglie intestinali post-operatorie), tra l’entusiasmo del personale locale che hanno manifestato grande interesse verso una metodica di cui avevano pochissima esperienza e solo in pazienti adulti.
Gli interventi ricostruttivi più complessi hanno richiesto anche 10-12 ore di lavoro in sala operatoria e degenze prolungate in terapia intensiva pediatrica…, che però era in un’altra struttura a qualche Km di distanza; i pazienti pertanto venivano trasferiti dopo l’interventotfvgh ed i chirurghi e gli anestesisti si spostavano giornalmente per i controlli post-operatori.
In sala operatoria le apparecchiature e la strumentazione sono risultate più affidabili rispetto al passato, ma le preoccupazioni sono arrivate dai frequenti cali di energia elettrica che causavano improvvisamente momenti di buio destabilizzante, tra gli allarmi degli apparecchi anestesiologici.
L’esperienza degli anestesisti locali però, abituati ad un simile “difficile” contesto è stata fondamentale per superare il panico e le difficoltà di una realtà per noi inconcepibile e proseguire con l’intervento.
Al termine della missione al reparto di chirurgia pediatrica è stato donato uno stimolatore muscolare per la chirurgia ricostruttiva nei pazienti con malformazioni anorettali.