Introduzione
La 2° delle missioni umanitarie di Surgery for Children in Ecuador si è svolta nell’Ospedale della “Fundaciòn Tierra Nueva”.
Situazione
Sono state eseguite 34 procedure chirurgiche, oltre agli interventi di chirurgia minore svolti in day-surgery. Durante i primi giorni di lavoro, i medici hanno focalizzato la loro attenzione sui pazienti più impegnativi e hanno sostenuto una riunione con il Direttore amministrativo e il personale infermieristico del reparto, riguardo la necessità di protocolli per l’assistenza intensiva post-operatoria. È stata, infatti, proposta per il prossimo anno la presenza di un’infermiera dall’Italia, da affiancare alle colleghe della Fondazione e conferenze per il personale infermieristico al fine di uniformare i criteri assistenziali.
Tra i pazienti valutati è da segnalare il caso di un bambino di 3 anni affetto da ermafroditismo, cresciuto come maschio, a cui era stata proposta la ricostruzione in senso femminile, in seguito allo studio della mappa cromosomica, di biopsia alle gonadi ed indagini radiologiche. I genitori, supportati dallo psicologo, però, non condividevano questa soluzione.
Il caso fu allora discusso in Italia tra i chirurghi di Surgery for Children che già in passato si erano trovati ad affrontare problemi simili. La ricostruzione in senso maschile venne ritenuta possibile e così, dopo aver avuto l’assenso dei genitori e la disponibilità dei colleghi venezuelani, l’intervento fu programmato.
L’ultimo giorno della missione, il 9 maggio, Surgery for Children ha inoltre partecipato all’inaugurazione di un’altra ala dell’Ospedale “Un canto alla vita”, rinominato “Ospedale Padre Carollo”. Nell’ambito della cerimonia è stata espressa viva soddisfazione e ringraziamenti al team per il lavoro svolto. Nostra speranza è che la nuova struttura, tecnologicamente più attrezzata, possa essere utilizzata da noi per le prossime missioni umanitarie.
Il 20 maggio, viene poi pubblicata sul Giornale di Vicenza una lettera della “Fondazione Tierra Nueva”, giunta da Quito, dove, dopo aver rinnovato i ringraziamenti per il lavoro svolto, si auspica che l’attività a favore dei bambini meno fortunati dell’Ecuador possa proseguire in futuro.
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