Introduzione
A Kiremba eravamo attesi da Anna Delfanti, l’anestesista in pensione dell’Ospedale di Legnago ed ovviamente da Victor il poliedrico medico russo con il quale già dall’anno precedente avevamo programmato interventi di derivazione urinaria in giovani pazienti con incontinenza da fistola ostetrica, complicanza piuttosto frequente a Kiremba per il grande numero di parti non assistiti.
Dopo la precedente esperienza l’equipe era stata completata con un’anestetista, un ginecologo ed un’infermiera di reparto per il follow-up post-operatorio. Nei bagagli erano stati inseriti numerosi presidi medici di cui l’ospedale era carente, e strumenti ad utilizzo specialistico indispensabili nella correzione di malformazioni specifiche (ad es. cateteri di derivazione ventricolo-peritoneale per i pazienti con idrocefalo).
In ambulatorio furono valutati circa sessanta pazienti di cui la metà bambini e l’altra metà adulti con problematiche ostetriche/ginecologiche o patologie addominali.
Team
L’equipe era formata da:
– Sergio d’Agostino, Team Leader, chirurgo pediatra dell’Ospedale S. Bortolo di Vicenza
– Giancarlo d’Agostino, ginecologo, Osp. di Praia a Mare, Cosenza
– Liana Barro, infermiere di sala operatoria, Ospedale di Treviso
– Elsa Ciscato, infermiera di reparto, Ospedale di Legnago.
Conclusioni
Gli interventi effettuati insieme a Victor furono 27: 17 bambini (4 Cateteri Venosi Centrali in lattanti gravemente malnutriti, 4 labiopalatoschisi, 2 mielomeningoceli, 1 derivazione ventricolo-peritoneale in idrocefalo congenito, 1 Malformazione ano-rettale, 1 cisti idatidea epatica, 4 ernie inguino-scrotali) e 10 adulti (3 interventi ginecologici, 3 Tagli Cesarei, 2 ureteresigmiodostomie per incontinenza urinaria da fistola ostetrica, 2 ulcere perforate).
Le condizioni generali dell’ospedale erano peggiorate rispetto all’anno precedente; mancavano antibiotici, latte per i malnutriti, pellicole e mezzo di contrasto in radiologia, reattivi per il laboratorio…, e si era accentuato lo scollamento tra i sanitari e gli amministratori burundesi. Da parte di Victor ed Anna si avvertiva il grosso disagio per il peggioramento della qualità dell’assistenza infermieristica.
Dopo le prime due settimane 3 membri del team, anestesista, ginecologo e strumentista furono costretti a rientrare in Italia prima del tempo per problemi personali e nell’ultima settimana le difficoltà ed i problemi aumentarono a dismisura…
Era impossibile lavorare disarmati di fronte ai problemi, e senza strumenti per risolverli pur avendo soluzioni in testa. Da qui la decisione di non dare seguito al progetto a Kiremba.