Burundi 1999

30 maggio - 21 giugno 1999 | 1ᵃ Missione

Introduzione

L’ospedale dava risposte soprattutto all’urgenza (ferite da guerra, traumatologia, ustioni, malaria, ed alle principali patologie di base) e la dotazione diagnostica era esigua: solo esami del sangue e radiografie semplici, niente istologici. La sala operatoria era attrezzata in maniera basica e gli interventi di lunga durata erano un problema: mancava l’anestesista e l’assistenza anestesiologica prevedeva solo Ketamina ed Alotano. Per fortuna i 2 tecnici formati dalla dott.ssa Delfanti erano instancabili e disponibili a lavorare ininterrottamente anche per 24 ore, e Leonidas, il più esperto, era affidabile anche con i neonati.

Trattandosi di una missione esplorativa non c’erano interventi già programmati per noi e così ci siamo inseriti nelle attività quotidiane dell’ospedale, scandite dalle visite ambulatoriali, dagli interventi (pochi programmati), e dai controlli post-operatori.

Patologia molto frequente era l’ulcera gastro-duodenale (già nella 2° decade di vita); in Burundi sul mercato dei farmaci mancavano gli antiacidi ed i pazienti arrivavano in ospedale già con complicazioni severe, così l’unica soluzione terapeutica per loro era l’intervento chirurgico.

In Ostetricia erano molto elevate sia la mortalità materna che quella neonatale ed i neonati con malformazioni congenite erano molto frequenti.

La parte pediatrica rappresentava una grossa fetta dell’attività quotidiana dell’ospedale, ed oltre l’80% dei bambini erano gravemente malnutriti.

La collaborazione con Victor è stata ottimale sin dal primo momento; dopo anni di lavoro in solitudine in ospedali africani di contesti poveri, egli aveva acquisito un’esperienza chirurgica multidisciplinare ma aveva bisogno del confronto con specialisti esperti ed aggiornati.

In ambulatorio furono valutati oltre una settantina di bambini, gran parte con malformazioni congenite, ma per molti non c’era possibilità di soluzione chirurgica o per le pessime condizioni generali o per la mancanza di un’adeguata strumentazione.

Team

L’equipe era formata da:
– Sergio d’Agostino, Team Leader, chirurgo pediatra dell’Ospedale S. Bortolo di Vicenza
– Liana Barro, infermiere di sala operatoria, Ospedale di Treviso
– Gabriella Ometto, fotografa, Vicenza

Tutte le attività sono state svolte in collaborazione con Victor, il medico russo espatriato.

Conclusioni

Gli interventi effettuati insieme a Victor furono 47: 34 bambini di cui 4 neonati (12 tra piedi torti ed esiti di spasticità da parto distocico, 2 Malformazioni ano-rettali, 1 sindrome adreno-genitale, 10 ernie inguino-scrotali, 5 tumori e 4 ferite di guerra/ustioni) e 13 adulti (10 Tagli Cesarei, 1 intervento urologico per incontinenza urinaria da fistola ostetrica secondaria a legatura dell’uretere dopo TC, 2 ulcere perforate).

Considerata l’estrema povertà dei pazienti, le quote dei ticket per le visite ambulatoriali e per gli interventi, furono versate da noi all’ospedale.

Diversi campioni istologici furono portati via con noi al rientro in Italia, per avere la conferma della diagnosi.

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